camera: Cellulare Samsung GT-S5320W (3,2 MP)
Amo le giornate d'autunno, la luce soffusa, l'erba bagnata coperta da un tappeto giallo che geme sotto i miei passi. Nel parco, abbandonato da qualsiasi altra presenza umana, solo l'eco di qualche sparuto volatile emerge dal leggero fruscio delle foglie, mosse lievemente dalla brezza umida, mentre qualche lucertola tardiva fugge al mio passaggio. Mi fermo, ora si sente anche il rumore del fiume poco lontano; qui non è difficile dimenticare la fretta, il traffico la tensione della quotidianità; sono momenti che si vorrebbero ritrovare più spesso. Ma nonostante la pace che sembra farsi strada nell'animo, qualcosa dentro rimane inquieto, la sensazione di sentirsi fuori luogo, di attraversare qualcosa di irreale come quando, chiusi gli occhi per qualche istante, ci si lascia andare all'assenza di luce: per qualche breve momento anche i rumori della vita si allontanano finché qualche ancestrale timore ce li fa riaprire alla luce del mondo. Una folata più forte strappa senza fatica altre foglie ai rami, il tempo non si ferma neanche quando sembra rallentare e la vita insegue la sua fine…
A questo punto riemergo, è già tardi, scatto qualche foto con il cellulare. Finché ci sarà la Fotografia si riuscirà a fermare il tempo, a fissare in una immagine questi momenti in cui esso ci concede di guardarlo dall'esterno come quando, fermi sopra un ponte, si osserva il fiume che scorre.
A questo punto riemergo, è già tardi, scatto qualche foto con il cellulare. Finché ci sarà la Fotografia si riuscirà a fermare il tempo, a fissare in una immagine questi momenti in cui esso ci concede di guardarlo dall'esterno come quando, fermi sopra un ponte, si osserva il fiume che scorre.