Fuori città


  camera: Panasonic Lumix DMC F3
  software: Adobe Photoshop CS5, Toycamera Analogcolor


Quando è autunno non serve andare molto lontano per incontrare suggestive immagini naturali. Basta allontanarsi di qualche  chilometro dai luoghi abituali, a volte anche meno, imboccare una strada diversa e, con la complicità di qualche raggio di sole pomeridiano, essere disposti ad osservare l'ambiente che ci circonda. Accorgersi di come è continuamente rinnovato dal tempo e dalle stagioni. Bisogna avere l'occhio allenato per apprezzare la bellezza anche nelle espressioni più piccole della natura: inutile cercare il paesaggio da calendario svizzero poco fuori dalla zona industriale; si corre il rischio di lasciarsi sfuggire la magia della luce sulle foglie degli ultimi alberi vicino alla vecchia fabbrica, o i colori dei prati dietro  l'inceneritore. Solo dopo aver imparato a scoprire la bellezza nelle cose più comuni del panorama quotidiano, possiamo tentare di farla percepire anche a chi non ci fa caso, distratto o troppo preso dalla fretta per fermarsi ad osservare. Ed, in effetti, queste fotografie sono state scattate a poche centinaia di metri di distanza dall'osteggiato inceneritore di Verona: appena più a destra, nell'inquadratura della foto con il sole tra gli alberi, sarebbero apparse le sagome delle sue ciminiere.


L'albero di via Berbera

Camera: Pentax Optio 50
Software: Adobe Photoshop, ToyCamera.

Meno male che non c'è molto traffico oggi: dovrei arrivare puntuale. É una mattina come tante altre, svolto con l'auto in via Berbera e mi appresto a superare il cancello che delimita la zona artigianale dove lavoro, mah... una paletta mi si presenta di fronte, brandita da un signore con la casacca arancione rifrangente. Devo fermarmi, vedo altri operai raccogliere grossi rami sotto il grande albero che sorge in fondo alla via. Alzo lo sguardo e sulla piattaforma agganciata alla sommità di un braccio meccanico c'è un uomo che aziona la motosega, mi sembra una potatura molto decisa quella che sta eseguendo! Ai piedi del tronco un responsabile dei lavori sbraita al telefonino. Cosa ti stanno facendo grande vecchio albero? Mentre aspetto che liberino la carreggiata ti guardo, sono anni che ogni giorno lavorativo mi dai il benvenuto mentre passo sotto i tuo rami protesi sopra la strada, carichi di foglie d'estate, nere braccia scheletriche d'inverno. Ultimamente però non sei molto in forma, il vento delle recenti burrasche ti ha strappato molti rami: gli abitanti della via e le loro auto non saranno stati molto contenti, avranno detto che sei diventato pericoloso; forse sei malato: sembri più stanco, più chino sulla strada e la tua chioma questa estate era più rada. Sono anni che ci vediamo ma mi accorgo solo adesso di non essermi mai chiesto che specie di albero sei, perdonami qualche volta mi capita anche con le persone...
L'operaio mi fa segno di passare e, mentre proseguo, lo sguardo va allo specchietto retrovisore per l'ultimo sguardo al tuo tronco mutilato, ormai non ho dubbi quando ripasserò più tardi non ci sarai più e via Berbera sarà più vuota.