Dicembre

 camera: Panasonic Lumix DMC F3     software: Adobe Photoshop CS5, Nik Software
Le ultime foglie rosse dell'autunno non vogliono abbandonare i rami degli alberi che scortano la stretta strada di campagna, mentre i raggi del sole invernale si fanno strada nella nebbia bassa. Rallento l'auto sempre di più, attirato dai giochi di luce che si fanno largo ricacciando i vapori dentro ai fossi. Non posso non estrarre la compatta dal borsello per cercare di fermare in una immagine il dissolversi della foschia, misterioso respiro della terra che, dopo aver lentamente avvolto le campagne, ora torna invisibile a nascondersi negli anfratti del terreno, in attesa che i raggi del sole perdano nuovamente la forza. E’ molto importante, quando si ha la fortuna di imbattersi in questi momenti magici, non solo pensare allo scatto della foto, quanto memorizzare nella mente, o per ci crede, nell’animo ciò che il cuore trova nelle immagini raccolte dagli occhi e filtrate dalla nostra sensibilità. Solo così, quando sul video appariranno le scialbe immagini meccanicamente registrate dalla fotocamera digitale, sapremo come trasformarle per renderle il più simili possibile al ricordo che abbiamo conservato dentro di noi.

In giardino

 camera:  Cellulare Samsung GT-S5320W (3,2 MP)   software:  Adobe Photoshop, ToyCamera






Dicono

Oggi il cielo è grigio
dicono che domani sarà peggio

oggi le notizie sono brutte
dicono che domani non saranno migliori

oggi l'uomo si sente solo
dicono che domani lo sarà

oggi la speranza è poca
dicono che domani sarà spenta
 
ignora ciò che dicono
ascolta ciò che solo il cuore può udire

se è il sole che cerchi
lo troverai nascosto ai più.

camera: Cellulare Samsung GT-S5320W (3,2 MP)  software: Adobe Photoshop, ToyCamera

San Paolo fuori le mura







camera: Pentax Ist* DL
lens: 18-55   f/3,5-5,6 DA
software: Adobe Photoshop

Immagini scattate in una limpida giornata di fine dicembre a Roma, nella Basilica di San Paolo fuori le mura. Arrivando relativamente presto al mattino, quando i turisti sono ancora pochi, si riesce a vivere meglio la basilica sia come monumento storico, apprezzandone l'imponente  architettura e la meraviglia delle opere d'arte, sia riuscendo a percepire quanto di buono l'uomo è riuscito a  esprimere in questo luogo. Camminando con il naso all'insù, nella grandiosità dell'interno, oppure attraversando il chiostro silenzioso, soffermando lo sguardo sulle iscrizioni e sui reperti antichi, non si può non pensare a San Paolo e ai primi martiri che hanno dato qui la loro vita; alle generazioni che si sono succedute poi nei millenni: uomini di fede, architetti, artisti, papi e re ognuno dei quali  ha lasciato qualcosa di se tra queste mura; anche la testimonianza di fede dei semplici pellegrini non è andata perduta, rimane come impressa su queste pietre, un messaggio andato ben oltre le loro stesse vite, per chi di noi vuole e riesce a leggerlo. Quando arriviamo in un luogo come questo non precipitiamoci alla ricerca della foto da cartolina, e il nostro pensiero principale non sia come evitare le teste dei turisti nelle inquadrature. Prendiamoci piuttosto del tempo per ascoltare quello che generazioni di uomini hanno voluto trasmettere con capacità, fede e sacrificio, che li ha spinti a mettere pietra su pietra, per lasciarci questa loro testimonianza ben più importante dei monumenti stessi su cui è scritta.
... e le foto?  Beh, quelle poi vengono da se!

La Pietà di Michelangelo è una scultura


camera: Pentax Ist* DL
lens: 18-55   f/3,5-5,6 DA
software: Adobe Photoshop, Toycamera Analog Color

Nella basilica di San Pietro non c'è un attimo di tregua: è un continuo andirivieni di fedeli e turisti, che si spostano con il naso all'insù tra le navate. Mi colpisce il fatto che tutti cercano di mantenere un comportamento consono al luogo sacro ma il solo scalpiccio dei loro passi è impressionante. In questo luogo ci sono due punti che attirano più degli altri l'attenzione dei fedeli: la sobria tomba di Giovanni Paolo II e la Pietà di Michelangelo. Mi trovavo proprio nei pressi della statua dell'artista toscano, che vedevo oltre le teste delle persone in fila, illuminata e protetta oltre la vetrata antiproiettile che ne permette la visione solo frontalmente. Sono pronto a scattare la classica foto uguale ad altre migliaia, modello sussidiario, quando sento un consiglio della guida (dovrei riparlare di Pia, questa persona, nei giorni di Roma, è stata una vera miniera di informazioni, curiosità e notizie non solo turistiche) che suggeriva appunto di spostarsi verso una finestrella laterale, ignorata dalla massa dei visitatori, ma che lasciava intravedere la scultura da una prospettiva diversa da quella più conosciuta, che metteva però in risalto la malinconica dolcezza del viso di Maria. Ringrazio la guida per questo consiglio, poi ho fatto anche la foto canonica di fronte, ma preferisco questa inquadratura, sicuramente è anche più difficile da reperire con una ricerca su Google...
Questo piccolo fatto e una foto riuscita mi hanno anche suggerito che una scultura, per essere apprezzata e capita totalmente, deve poter essere fruita da tutte le angolazioni: riuscire a girare attorno all'opera per trovare i dettagli, le prospettive che ci svelino l'artista; immaginiamo quali pensieri avrà avuto Michelangelo girando attorno al blocco di marmo, fin che Maria e Gesù deposto dalla croce prendevano forma!
E' un vero peccato che per ragioni di sicurezza, dovute all'instabilità umana, non si possa apprezzare la Pietà nella pienezza della sua forma artistica.