Cosa spinge il pittore a dipingere, lo scultore a scolpire, il fotografo a fotografare, lo scrittore a scrivere? Per molti di loro sarà un lavoro, il fatto che devono vivere con ciò che creano, ma non solo. C'è una categoria di questi lavoratori per la quale abbiamo coniato una definizione, che li accomuna pur negli ambiti espressivi diversi: gli artisti. Quando li incontriamo ci chiediamo quali pensieri accompagnino la genesi delle loro opere, il perché, anche nei momenti e nelle situazioni più comuni della quotidianità, riconoscono come tesori quelle cose che lasciano i più nell'indifferenza? Quale scopo si prefiggono frugando nella pieghe della vita alla ricerca del sogno che eleva la realtà e la rende degna di essere raccontata? Possiamo parlare con loro, leggere interviste, oppure affidarci all'enigmatico gergo dei critici d'arte, ma solo per pochi passi riusciremo ad entrare nel loro mondo, gli artisti stessi non riescono a svelarci ciò che stanno cercando.
Una parola che ci può aiutare in questo tentativo di comprensione è mito, la ricerca del mito. Mito che non è solo quello storico (mitologico) o estetico (il mito della bellezza…) ma coinvolge la vita di ogni uomo o donna, accompagna il nostro percorso terreno dalla nascita in avanti, attraverso l'infanzia dove ogni cosa è mito, passando dalla giovinezza dove ancora illusioni e fantasie si mescolano alla realtà, non rimanendo però estranee, ma influenzando anzi le piccole e grandi scelte tipiche della crescita umana e sociale (non per niente di una persona soddisfatta si sente spesso dire che "ha realizzato i suoi sogni…"). La vita, entrando nella fase adulta, tende ad incanalarci in percorsi dettati dalle situazioni, dagli eventi che agiscono al di fuori della nostra volontà e, spesso, a dispetto delle aspirazioni giovanili. Il tempo ci trascina in avanti dandoci, a volte, l'impressione di poter controllare la nostra storia, a volte invece imponendoci con forza le sue scelte, non sempre negative certo, ma diverse da ciò che ci aspettavamo. Come risultato ci troviamo a vivere solo il reale, bello o brutto che sia, spesso in affanno con il tempo che ci sfugge di mano e il mito, il sogno, i pensieri non legati al "cosa c'è da fare" sono a rischio di estinzione. Non ci si accorge più della poesia che ci sta intorno, che si fa vedere a chi accantona per un attimo la fretta, la superficialità dell'esistenza materiale e si guarda attorno con occhi diversi.
Gli
artisti sono persone che sono riuscite a non abbandonare i
miti con cui sono cresciuti e, anzi ne cercano sempre di nuovi, guidati dalla curiosità e dalla sorpresa della scoperta. Vedono nella realtà le tracce, gli indizi di un universo parallelo, in cui anche il tempo scorre con un ritmo diverso. Con la loro
arte poi, cercano di "esportare" questo mondo nella dimensione terrena, prima di tutto per se stessi, con la propria personalità/sensibilità, per fissare l'intangibile in qualcosa di fruibile ai sensi, accarezzando l'idea di aver fermato dei frammenti di tempo, tessere che unite andranno a formare il grande mosaico del
mito.
L'era del Mito
Juri Camisasca
L'era del mito di un continente perduto
non ha mai smesso di vivere
ai confini della mia età.
Come un vecchio cantore si nasconde
nel deserto voglio comprendermi,
nella cerchia degli uomini.
E mi fermerò ai piedi del mondo e vivrò
verso altri incontri guarderò ora
mi perderò.
Non c'è passato, non c'è futuro né tempo
ma solo un semplice esistere
ai confini della mia età.
Come un pastore errante io voglio cercarmi
nel destino degli angeli,
nel volto dell'anima
E mi fermerò ai piedi del mondo e vivrò
verso altri incontri guarderò ora
mi perderò.
E mi fermerò ai piedi del mondo e vivrò
verso altri incontri guarderò ora…
E mi fermerò ai piedi del mondo e vivrò
verso altri incontri guarderò ora…