ZAI d'inverno.

La zona industriale di una città, attraversata frettolosamente, non sempre riesce ad essere fonte di ispirazione per degli scatti fotografici. In alcune zone, dove sono insediate delle aziende moderne con edifici piacevoli dal punto di vista estetico, si possono fare delle foto che ne evidenziano i caratteri architettonici ma, la gran parte di queste aree, danno una sensazione di trascuratezza se non di  abbandono che a prima vista poco invita all'uso della fotocamera.

Per riuscire ad ottenere immagini interessanti, in questi luoghi, bisogna avere tempo per allenarsi e scarpe buone per percorrere a piedi i lunghi rettilinei bordati di capannoni industriali. Le prime volte il bottino, sotto forma di numero di foto buone, non sarà molto pesante ma è il prezzo da pagare per capire la grammatica di questo genere fotografico. Poi verrà naturale, anche passando per caso in automobile, di circoscrivere delle zone interessanti da esplorare in seguito.


Non serve un'attrezzatura particolare per questo genere fotografico, l'ideale è usare la macchina fotografica con cui ci si trova meglio, un eventuale fattore per la scelta potrebbe essere dato dalle dimensioni: se poco vistosa si darà meno nell'occhio e ci si sentirà di più a proprio agio. Una mirrorless o una compatta, con un sensore di buona qualità, potrebbero essere una valida scelta; le  lunghezze focali grandangolari, di solito, sono le più indicate, ma questo dipende anche dall'effetto finale che vogliamo ottenere.


Per partire con il piede giusto, infatti, bisognerebbe avere ben chiaro lo stile da dare alle nostre immagini: bianconero o colore? Contrasti di luce/colore o immagini soft? Presenza delle persone o surreali panoramiche senza figure? Enfatizzare un certo degrado o immagini pulite? Conviene prendere ispirazione dai grandi fotografi per vedere quali toccano di più la nostra sensibilità, senza cercare di copiarli del tutto, ma usandoli per dare una prima direzione alla scoperta del nostro modo di esprimerci con la macchina fotografica.


Non guasta poi una certa capacità nella post-produzione, per dare personalità e senso di continuità ai nostri shooting urbani. Non si tratta di stravolgere le foto, ma di ottimizzare alcuni aspetti che sul campo sono più difficili da curare. L'inquadratura prima di tutto che, in questo genere fotografico, è quanto mai essenziale e può dare un significato alla foto oppure renderla del tutto anonima. Poi seguono le nostre scelte stilistiche riguardo colore e contrasto per renderle coerenti alla nostra idea. Infine qualche ritocco per eliminare degli elemento di disturbo ci può stare ma, personalmente, non andrei a modificare pesantemente il paesaggio urbano per evitare il rischio di renderlo troppo astratto...


Per questa serie invernale ho usato una vecchia compatta Panasonic DMC-F3 da 12 megapixel che ha nella discreta qualità delle immagini e nelle dimensioni molto contenute i suoi punti di forza. Post-produzione in Photoshop.




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